Dietro, la città, e in primo piano, la Casa rossa.
Eccola, eccoci: nel murales bellissimo di Beatrice Ravazzoni, c’è tutta Genova, che presenta il Covo degli Orsi. Ecco il Covo per chi di un Covo ha bisogno, perché la malattia di un figlio ha bisogno di un posto dove riparare, e di persone che ti accolgano. E’ stata Genova, ad accompagnare la Band nel difficile percorso di costruzione del Covo per le famiglie del Gaslini, e sarà il cuore dei genovesi ad accogliere. Perché la malattia di tuo figlio, così come la fuga dalla guerra, chiedono riparo.
Un Orso un po’ buffo e il sole laggiù sul muro.
E’ questa, la Casa Rossa: un posto dove i volontari della Band fanno il loro lavoro di Orsi, così come ogni orso di peluche svolge il suo compito per ogni bambino, mentre scappa dalla guerra, quando ha paura, se ha male. Con gli Orsi ci sono un po’ meno nuvole nel cielo dei bambini.
Le scale per i piani superiori del Covo si percorrono in compagnia di Orsi, sempre.
Al pianterreno gli spazi comuni aiutano a condividere ansie e problemi, e a trovare appoggio nella professionalità e competenza di chi darà disponibilità per il Centro Studi. Ai piani superiori, un Rifugio per ogni famiglia, stanze accoglienti e colorate che si chiamano Formizzurra o Tartarossa e altri ancora. Undici animali per undici bambini con le loro famiglie. Rifugi che vanno ad aggiungersi agli altri dove in due decenni la Band ne ha accolti già ventiduemila.
La luce verde dell’accoglienza.
Come le lanterne verdi poste alle finestre dei contadini polacchi per offrire cibo e riparo ai migranti della rotta balcanica, in fuga da guerre e fame. Anche la Band ha acceso queste luci davanti a tutti i suoi sette Rifugi, per mostrare la presa a carico di chi migra per malattia e arriva a Genova al Gaslini in cerca di buone cure per il proprio figlio. Per tutti sia la luce verde dell’accoglienza e della fratellanza. Per restare umani.
Last modified: 6 Aprile 2022
